TORI, CENTAURI E ANTROPOTAURI

Dal 1949

Ispirato sia dalle svariate apparizioni del centauro nella storia dell’arte, sia dalle molteplici interpretazioni che ne aveva date Picasso (l’artista del XX secolo da lui prediletto insieme a de Chirico), Salvatore Fiume fu stimolato dalla straordinaria ricchezza di forme offerta dal centauro a liberare la sua inesauribile inventiva. Perciò non solo realizzò un certo numero di variazioni su quell’affascinante tema, ma si spinse a modificarne “geneticamente” la natura inventando l’Antropotauro, un ipotetico incrocio mitologico la cui parte superiore è costituita da un busto umano, come nel centauro, mentre quella inferiore, da equina divenuta bovina, ha le fattezze inconfondibili di un toro. Spesso l’Antropotauro di Fiume porta sulle spalle, avvinghiata, una fanciulla nuda che lo accompagna nella caccia con l’arco.