FIGURE FEMMINILI

Dal 1934

L’universo femminile è stato uno dei temi centrali della ricerca pittorica e formale di Salvatore Fiume, il quale amava molto viaggiare in cerca di motivi di ispirazione sempre nuovi. Al ritorno dai suoi viaggi in ogni parte del mondo, riportava le impressioni che gli suscitavano le figure femminili che aveva incontrato, traendone ispirazione per opere sempre diverse. Poiché era dotato di un forte senso dell’ironia, fra i numerosi dipinti dedicati alla donna ne realizzò anche due, molto grandi, in cui il suo spirito ironico è il vero protagonista dell’intera composizione. Nel primo, intitolato Meritato riconoscimento, una giovane donna a seno scoperto riceve in pubblico una medaglia da un gruppo di anziani notabili, con tanto di banda musicale. Nel secondo, intitolato Scienziati che discutono sulle origini della donna, una figura femminile seminuda è oggetto di un dibattito fra personaggi di ogni tempo e latitudine fra i quali si riconoscono Dante, Darwin e Leonardo da Vinci. Della donna Fiume esaltò, mitizzandoli, il fascino, la bellezza e la sensualità, non senza però tentare di esplorare, attraverso il linguaggio della pittura, la verità umana più intima dell’universo femminile che anche per lui, come per ogni uomo, rimaneva sostanzialmente misterioso. E proprio per questo lo esplorò per tutta la vita, senza mai stancarsi. 

TESTI CRITICI

PIERRE RESTANY

da La natura integrale di Salvatore Fiume
Fiume a Villa Medici
Arte Immagine Santerasmo International, Milano, 1992

…Pittore, scultore, incisore ma anche scrittore, saggista, scenografo Fiume è capace di abbordare un’infinità di settori espressivi con la spontaneità di un talento fuori serie. Tempo fa, quando la parola aveva ancora un senso, avrei detto di lui che era un puro umanista. Oggi vorrei piuttosto esaltare l’uomo in sé, come una specie rara e in via di estinzione. Un uomo mediterraneo nel più nobile senso della parola: un uomo che ha saputo portare il proprio rapporto natura-cultura al livello della più immediata equivalenza esistenziale. Un uomo per cui la cultura passa necessariamente attraverso un senso acutissimo della natura integrale, la natura dell’Io e dell’Altro, dell’essere e delle cose. È chiaro che una tale visione non possa essere altro che naturalmente universale… Il lettore potrà forse meravigliarsi di pensare che Salvatore Fiume e Pierre Restany hanno passato tutto un pomeriggio del 1992 a parlare del sesso della donna. Del sesso della donna e non del sesso degli angeli, davanti alle tele meravigliose del maestro! L’esperienza rimarrà incisa per sempre nella mia memoria. Tengo di Fiume un’impressione esaltante, quella di una civilissima lezione di verità nell’emozione e di bellezza nel gesto. Amare la donna non è la cosa più bella del mondo? Bisogna essere capaci però di tradurre la qualità unica di questo amore nella coerenza logica del linguaggio. E si tratta allora non solo di talento ma anche di morale. Se si prende la morale nel suo senso primario, cioè la filosofia dell’azione umana e non nella sua dialettica riduttiva del bene e del male, Salvatore Fiume si presenta come un vero e grande poeta dell’amore, nel cuore della più alta linea pittorica dell’Eros. Non esito a dirlo e sono ben felice di assumerne la testimonianza. Gli artisti che sanno abbinare la maestria tecnica con la ricchezza affettiva di una cultura planetaria sono rarissimi. Appartengono al bene comune dell’umanità, fanno parte del suo eterno patrimonio.