CASUALITÀ ARCHEOLOGICHE E RICOSTRUZIONI MUSEALI

1992 · 1994

Affascinato dagli scavi archeologici di Modica in Sicilia, nei primi anni ’90 Fiume ebbe l’idea di accostare fra loro, in modo apparentemente casuale, sculture realizzate da lui stesso, ottenendo l’effetto di far apparire fortuito ciò che in realtà era stato intenzionalmente progettato da lui. Chiamò questa serie Casualità archeologiche. In seguito, nelle Ricostruzioni museali, Fiume creò dei frammenti di ipotetiche sculture antiche di sua invenzione, presentandoli come appaiono nei musei i reperti archeologici con tutto il fascino della loro incompletezza.

TESTI CRITICI

ROBERTO BORGHI

da La modernità come reinvenzione del classico 
Salvatore Fiume. Un classico moderno 
Mazzotta, 2009

Di un artista o di uno scrittore – ma spesso anche di un’opera, sia visiva che letteraria – si dice che “è un classico” solo a determinate condizioni: per esempio quando si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcuno o a qualcosa che travalica la moda culturale del momento, che costituisce un modello di compiutezza formale, che riesce a esprimere una tensione universale. 
…Proprio all’insegna della reinvenzione del classico si muove Salvatore Fiume durante tutto il suo percorso creativo. Fiume intuisce anzi che la riformulazione di questa categoria estetica può rappresentare una fonte di autentica modernità, e che una risposta nuova – cioè diversa da quelle fornite sino ad allora e in ogni caso più avanzata – al bisogno spasmodico di novità espresso dalle avanguardie sta in un rinnovato legame col passato. 
…Una “eco pietrificata” dell’origine sarà spesso presente nelle opere di Salvatore Fiume: la si avvertirà nitidamente nelle Casualità archeologiche e in maniera più sottile, ma non meno tangibile, in molti cicli pittorici. Nel suo complesso l’arte si configurerà sempre come una “cassa di risonanza” del tempo, come una dimensione il cui flusso cronologico acquisterà un “volume” estremamente ampio e vibrante.

SALVATORE FIUME

da Le sculture 
Leonardo Arte, 1994

… [attraverso queste sculture] Ho raccontato ciò che avviene quando si eseguono degli scavi, quando, cioè, gli archeologi trovano statue, teste, gambe, braccia di statue di varie epoche, anche a poca distanza le une dalle altre e, portandole alla luce, incaricano gli scavatori di riporle a fianco dei fossi. Proprio in quelle occasioni, ho visto riporre senza alcuna intenzionalità, torsi femminili vicino alla bocca ora di un satiro, ora di un imperatore, ed intrecciare, come atti d’amore, tronchi di statue di uomini e di donne che, tra l’altro, si circondavano di vapori, perché, uscendo bagnati da sotto terra, erano investiti dal sole. Accanto a questi racconti ho voluto ricreare, con le mie sculture, ciò che avviene quando quegli scavi finiscono nei musei. Ho visto che gli storici, ricostruendo le statue delle quali hanno pochi pezzi, tentano di mostrare come probabilmente furono quelle sculture quando erano tutte intere. Questi drammatici spettacoli mi hanno ispirato per comporre delle sculture con frammenti staccati gli uni dagli altri, ma coordinati in modo da offrire al visitatore la traccia per completarle con la sua immaginazione…